Pensioni: attenzione agli errori di calcolo dell’INPS

Pensioni: attenzione agli errori di calcolo dell’INPS

Errori di ricalcolo INPS: illegittima la richiesta di restituzione delle somme percepite in eccesso. Come difendersi?

La Corte dei Conti conferma la tesi sostenuta dallo staff di Gestione Crediti Pubblici: l’Inps non può richiedere — a distanza di anni — la differenza tra la pensione definitiva e quella provvisoria o comunque qualsiasi somma erogata in più a causa di un errore dell’istituto.

Proprio com’è accaduto a un carabiniere in pensione che, a distanza di 7 anni dalla fine del suo impiego nell’arma, viene contattato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per un presunto errore. In altre parole L’INPS sostiene di aver sbagliato i conti e quindi versato importi maggiori rispetto a quanto dovuto.

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calcoli sbagliati inps

L’ente avanza così una richiesta di restituzione di denaro — commettendo addirittura un altro errore in fase di ricalcolo — che supera i 12.000 euro; l’INPS inizia anche a trattenere parte della pensione per 800 € divisi in 3 rate.

L’uomo decide così di rivolgersi allo staff legale che collabora con Gestione crediti Pubblici; viene presentato un ricorso alla Corte dei Conti, perchè la restituzione denaro a seguito di ricalcolo da parte dell’INPS è una richiesta illegittima.

Proprio la Corte dei Conti con la sentenza n°383/2021 — argomento trattato sul nostro sito specializzato rimborsopensioni.it — chiarisce ogni dubbio dando ragione a tutti quei pensionati che, a distanza di anni dal ricevimento della loro pensione, si sono visti richiedere dall’INPS la restituzione d’ingenti somme percepite (secondo l’Istituto) indebitamente.

L’Istituto in sede di liquidazione della pensione commette spesso errori di ricalcolo INPS.

In pratica vengono erogati assegni pensionistici maggiorati e lo stesso Istituto, una volta accortosi del proprio errore, richiede all’ignaro pensionato la restituzione delle somme percepite in eccesso.

Noi di Gestione Crediti Pubblici precisiamo che, pur essendo l’Istituto legittimato a operare il ricalcolo della pensione viziata dall’errore, non può provvedere al recupero delle somme in eccesso corrisposte al pensionato, salvo che l’indebita prestazione sia dovuta a dolo dell’interessato (o detto in altre parole senza la precisa volontà di “fregare” lo stato).

Nonostante i tribunali continuino a dichiarare illegittima la prassi di recupero a seguito di errori di ricalcolo INPS  purtroppo l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale CI PROVA SEMPRE ed emette provvedimenti di recupero delle somme a distanza anche di 10 anni per importi a volte superiori ai 30/50 mila euro!

Purtroppo l’unica possibilità per difendersi è quella di rivolgersi ad un legale e contestare le pretese dell’ Inps con un ricorso al Giudice delle pensioni in Tribunale o alla Corte dei Conti.

A proposito, com’è andata a finire la vicenda del carabiniere in pensione? L’uomo non deve restituire un euro, dal momento che l’errore non è imputabile al pensionato.

Se sei tra i pensionati a cui è cui è stata richiesta la restituzione di somme non dovute puoi chiamare lo 055 290831 oppure scriverci a info@gestionecreditipubblici.it

 Lo Staff di Gestione Crediti Pubblici

2024-01-15T15:49:29+01:0019 Aprile 2022|News, Sentenze|