Risarcimento danni da amianto: dramma di un mesotelioma

Risarcimento danni da amianto: dramma di un mesotelioma

Risarcimento danni da amianto. Quando l’ambiente familiare viene travolto dal dramma di un mesotelioma

Quando in una famiglia arriva la notizia di un mesotelioma, un tumore maligno questa non colpisce soltanto la persona, colpisce tutto l’ambiente familiare nel suo insieme. Il pensiero di un risarcimento danni ci fa sobbalzare. Un cancro sconvolge la  vita quotidiana, tantissime cose devono essere riorganizzate non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto dal punto di vista psicologico. Non è facile cambiare le proprie abitudini, la propria quotidianità. 

Ambiente familiare:La malattia diventa una grande ed enorme fonte di stress, sia per il malato ma anche per i suoi familiari che fanno di tutto per cercare di trovare soluzione a qualsiasi problema, rendere tutto perfetto. Proprio la corsa, la lunga corsa ci spenge, ci toglie le forze come una candela di fronte ad un colpo di vento. 

Parlare con familiari, amici, equipe dei medici diventa un problema, anche se dobbiamo stamparci un sorriso in faccia. Accettare una diagnosi di questo tipo è difficile, complicato, non solo per chi è direttamente colpito da questa patologia ma anche dalla famiglia che vive un vero e proprio dramma tra le mura domestiche. Indipendentemente dal decorso positivo o negativo della malattia ci troviamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione. 

Quante volte avranno parlato nelle loro famiglie di questo dramma. A distanza di anni sono molte le vittorie degli studi legali, proprio a dimostrazione di quanto la giurisprudenza sia sensibile ad accogliere le istanze dei lavoratori (o dei loro congiunti).Ordinanze pubblicate hanno avvalorato sempre di più queste tesi come ad esempio il Tribunale di Lecce ha condannato il Ministero della Difesa a risarcire i familiari di un lavoratore dell’Arsenale della Marina Militare di Taranto deceduto a causa di mesotelioma pleurico contratto per esposizione ad amianto nel corso dell’attività lavorativa prestata come elettricista specializzato a bordo delle navi militari.

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Risarcimento danni: perdita di un congiunto

In relazione al risarcimento del danno subito dai congiunti per la perdita del rapporto parentale il Tribunale di Lecce ha sottolineato, nell’ordinanza in commento, come la morte di un familiare determini sul nucleo familiare ” una rilevante modifica delle abitudini di vita correlate al calore che la presenza di uno stretto congiunto normalmente infonde e come la quantificazione di tale voce di danno non possa che esser liquidata con criterio equitativo da modularsi a seconda delle circostanze peculiari del caso concreto, tenendo conto, in particolare, dell’età della vittima e del dolore sofferto dai congiunti.

Una vittoria importante che condanna il Ministero della Difesa a pagare a titolo di risarcimento dei danni per una cifra complessiva di oltre 500.000 Euro a favore dei congiunti, che va ad aggiungersi a quella ottenuta presso il Tribunale di Taranto, per il danno catastrofale (o tanatologico) subito da congiunto e reclamato iure hereditatis, inteso questo come sofferenza della vittima che lucidamente assiste allo spegnersi della propria vita.

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ristoro danniSituazione simile vissuta in Liguria: sofferenza all’interno di un rapporto parentale. La triste storia è stata esposta nelle aule di Tribunale di Genova; la Corte di Appello del Capoluogo Ligure ha confermato la responsabilità del Ministero della Difesa in relazione alla patologia contratta da un lavoratore in servizio dal 1967 al 1994 presso l’Arsenale della Marina Militare di La Spezia con mansioni di carpentiere e addetto ai bacini di carenaggio.

Il dicastero dovrà corrispondere all’ambito familiare, nello specifico al coniuge e ai due figli, assistiti dallo staff legale di Gestione Crediti Pubblici, la cifra complessiva pari a € 670.000 oltre agli interessi, in relazione al risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale sofferto per il decesso del proprio congiunto ammalatosi di mesotelioma pleurico. Nessuna indulgenza il Giudice di primo grado ha riservato all’Amministrazione erariale che non poteva non sapere dei rischi connessi alla lavorazione dell’amianto ben prima che ne fosse vietato l’utilizzo con legge del 1992. 

La pronuncia, resa all’esito di una complessa istruttoria, ha evidenziato la colpa grave del datore di lavoro consistente nell’omissione delle necessarie misure di sicurezza a tutela dei lavoratori dal rischio connesso alla esposizione all’amianto.

Risarcimento danni e il nesso di causalità

Per quanto attiene al nesso di causalità tra la condotta omissiva imputata al datore di lavoro e la malattia contratta dal lavoratore, causa del successivo decesso, il Giudice ha applicato il principio dell’equivalenza delle cause ex art. 41 c.p. in base al quale va attribuita efficienza causale ad ogni antecedente che abbia contribuito alla produzione dell’evento, indipendentemente dalla prevalenza quantitativa di una causa o dell’altra.

In tal senso il Tribunale di Genova ha ritenuto non influente ai fini dell’accertamento del nesso causale, l’eventuale prima esposizione patita dal lavoratore alle dipendenze di ditte in appalto presso l’arsenale, avendo il consulente tecnico d’ufficio precisato che ciascuno dei periodi lavorativi presi in considerazione è stato “anche da solo di entità sufficiente a causare la malattia in misura più probabile che non“.

Secondo il Tribunale: “le dimensioni e l’organizzazione del Ministero della Difesa erano tali da rendere esigibile la massima diligenza ed attenzione nell’adeguamento alle conoscenze scientifiche concernenti il proprio settore di operatività“.

risarcimento civileIn relazione al danno iure proprio subito dai congiunti per la perdita del rapporto parentale il Tribunale di Genova ha sottolineato, nella sentenza in commento, come il danno da perdita del rapporto parentale va al di là del mero dolore che la morte di una persona cara provoca nei prossimi congiunti che le sopravvivono, concretandosi nella “irrimediabile distruzione di un sistema di vita basato sull’affettività, sulla condivisione, sulla rassicurante quotidianità“.

La sentenze ottenute da Gestione Crediti Pubblici nella complicata e dolorosa materia delle morti da esposizione all’amianto in ambito lavorativo non fanno altro che proseguire nel solco di quanto tracciato. L’emergenza amianto è ancora una grande sconfitta per tutti, non solo nell’ambiente familiare.

Il primo passo per ottenere un risarcimento è la consulenza gratuita con lo staff legale di Gestione Crediti Pubblici.

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2024-05-28T10:53:11+02:0015 Marzo 2022|Approfondimenti|