Ministero della Salute sangue infetto. Maxi risarcimento

Ministero della Salute sangue infetto. Maxi risarcimento2024-08-12T18:22:54+02:00

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Trasfusione di sangue infetta. Ministero della Salute risarcirà 1.2 milioni di Euro

sangue infetto Ministero della Salute

Il Ministero della Salute è stato condannato per sangue infetto, queste sono state “in sintesi” le parole che il giudice del Tribunale di Catania ha pronunciato mettendo la parola fine a questa lunga e triste vicenda.

Quelli che stiamo raccontando sono gli ultimi capitoli di una storia, anche se in realtà ci sono voluti ben 9 anni per avere giustizia.  Il dicastero è stato ritenuto colpevole, per questo motivo dovrà corrispondere un risarcimento milionario ai familiari di uomo morto a seguito di emotrasfusioni infette.

 

Ministero della Salute sangue infetto

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I passi della vicenda

sangue infettoFacciamo qualche passo indietro. per la precisione dobbiamo tornare all’anno 1988 per fare chiarezza su questa triste avvenimento. Era il 16 settembre, quando il paziente venne ricoverato in una struttura sanitaria siciliana per accertamenti In occasione di quella data fu deciso di fare una trasfusione di un’unità di sangue e di plasma che, a seguito di indagini, sono risultate positive al virus dell’HCV.

Nel 1997, a seguito di analisi di routine, il paziente scopre di aver contratto l’epatite C senza tuttavia ricondurre tale patologia alle pregresse trasfusioni, patologia grave che da lì a breve lo avrebbe condotto ad lungo e tragico calvario con l’insorgere prima di una cirrosi epatica e poi di un tumore per il quale decedeva nel corso dell’anno 2012.

In un primo momento nessuno si è preoccupato di guardare al passato, poi con il tempo la vedova e i figli hanno cominciato a manifestare qualche dubbio, tanto da spingerli nel 2014, a rivolgersi allo Studio Legale Frisani di Firenze per ottenere giustizia.

Ministero della Salute sangue

La moglie ha chiesto e ottenuto l’indennizzo una tantum ex legge 210/1992, e successivamente, insieme ai figli, ha denunciato il Ministero della Salute attraverso lo SLF, per i danni patiti iure proprio ovvero i danni da perdita del rapporto parentale e iure hereditario ovvero quelli patiti dalla vittima.

Nel corso delle lunghe udienze, un solo comune denominatore, la positività era dipesa dalla presenza del virus all’interno delle sacche di sangue. Anche il Consulente Tecnico di Ufficio (CTU), nominato dal Tribunale non ha fatto altro che confermare quanto esposto precedentemente, il plasma trasfuso era stato il veicolo dell’infezione che aveva poi condotto alla morte il paziente.

L’azione promossa dallo Studio Legale ha portato i suoi frutti, visto che nel 2022 è stata riconosciuta la responsabilità del Ministero della Salute per aver omesso a un’adeguata attività normativa con un’evidente carenza di vigilanza.

La sentenza della Corte di Appello di Catania

La Corte di Appello di Catania nel 2023 non ha fatto altro che ribadire quanto già sentenziato durante il primo grado del processo: la trasfusione di sangue infetto è stata la responsabile della morte dell’uomo mettendo la parola fine a questa triste vicenda.

Con gli assegni emessi dalla Banca d’Italia per conto del Ministero della Salute si conclude l’odissea, durata 9 anni, patita dai familiari di un uomo, residente in provincia di Catania, deceduto a causa di trasfusioni infette. Il dicastero dovrà risarcire i familiari della vittima per una cifra complessiva che supera la cifra di 1.2 milioni di Euro.

La rassegna stampa

Proprio come in tante altre occasioni, anche per la cifra importante e non comune per gli importi riconosciuti agli eredi superstiti che indennizza la tragedia di una famiglia che ha perso ingiustamente un proprio caro, sono state numerosi i siti web che hanno speso parole in merito alla vicenda.

Provando a riassumere li possiamo esemplificare in questo elenco puntato:

  1. La Sicilia Web;
  2. Live Sicilia;
  3. Il Sicilia;
  4. Newsicilia;
  5. BlogSicilia;

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Le considerazioni finali

Lo Studio Legale si è dichiarato molto soddisfatto al termine della sentenza, perché finalmente dopo tanti anni è stato possibile rendere giustizia a una famiglia che ha vissuto la tragedia della morte ingiusta di un proprio familiare.

Nonostante i numerosi passi in avanti che ci sono stati, risulta evidente, come sia fondamentale l’importanza dell’informazione su tali argomenti. Spesso le persone non sanno che hanno diritto a un risarcimento, si muovono solo dietro a delle iniziative individuali. Dovrebbe esserci un soggetto terzo, imparziale, che fornisca le informazioni sui diritti di chi fruisce di servizi sanitari.