Epatite C Sangue Infetto Condanna Ministero

Epatite C Sangue Infetto Condanna Ministero

Epatite C Trasmissione di sangue infetto

Epatite C sangue infetto sono parole che spesso troviamo insieme e il più delle volte all’interno di articoli di giornale. Non tutti sanno che l’epatite C è una malattia cronica (cioè che non guarisce nel tempo) e chi ne soffre deve sottoporsi a frequenti controlli medici.

La patologia se trascurata può degenerare in cirrosi cancro al fegato.

La vaccinazione per l’epatite è ancora un miraggio, però esistono farmaci innovativi — con cicli terapeutici dalle 8 alle 24 settimane — che rappresentano una valida terapia curativa con un percentuale di successo crescente.

Quali sono i segnali d’infezione epatite C?

In generale i pazienti non lamentano sintomatologie significative, il virus rimane all’interno del tessuto epatico per lungo tempo, senza particolari manifestazioni. Sono tantissimi i casi riscontrati che hanno fatto emergere la patologia del virus HCV solo anni dopo se non addirittura decenni rispetto alla reale data d’infezione HCV.

Epatite C trasmissione

Epatite C Contagio

epatite c sintomiIl virus HCV è uno dei tanti agenti che può infettare il fegato, in generale si trasmette attraverso il contatto con sangue infetto.

Molte persone sono state colpite da Epatite C a seguito di scarsa affidabilità dei test sul sangue, proprio perchè sino agli anni 70-80, c’era molta incertezza sulla qualità del dato.

Quindi la percentuale di rischio di persone che potevano essere state colpite da questa patologia ha avuto numeri importanti e picchi notevoli. Il miglioramento dei test di controllo ha via via diminuito il rischio, minimizzando questo tipo di evenienza, rendendola fortemente improbabile.

Purtroppo a causa delle gravi e numerose lacune evidenziate durante quei complicati decenni dal Sistema Sanitario Italia, la problematica dei contagi attraverso sangue infetto ha di fatto assunto rilevanza sull’intero territorio nazionale nel corso degli anni; sono decine di migliaia i soggetti che hanno contratto il virus a causa degli omessi controlli sui donatori.

Contagio da Epatite C: storia di una trasfusione con sangue infetto

La sentenza emessa dal Tribunale di Bologna nel 2017 è uno di quei tanti casi accaduti. Nonostante si faccia riferimento ad un periodo molto vicino a noi, in realtà parliamo di un contagio datato nel 1974.

In quei giorni, una paziente venne contagiata da Epatite C a seguito di una trasfusione con sangue infetto degenerata poi in cirrosi epatica. In quel periodo la paziente si sottoponeva a cure presso l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna.

La scoperta non avvenne immediatamente, bensì molti anni dopo, nello specifico nel 2010 a seguito di analisi di laboratorio quando dei test clinici dimostrarono la positività al Virus HCV.

A quel punto cosa avvenne?

La donna, con l’aiuto dello staff legale di Gestione Crediti Pubblici, fece richiesta di risarcimento danni. Difatti nello stesso anno la Commissione Medica Ospedaliera di Taranto, nel corso della procedura per la richiesta di indennizzo, poi ottenuto, riconobbe il nesso di causalità tra le trasfusioni e l’epatite C.

Entrando nel dettaglio, il tribunale del capoluogo felsineo ha condannato il Ministero della Salute e la Regione Emilia Romagna al risarcimento del danno, quantificato nella somma di oltre 335.000 Euro.

Il ruolo del CTU

contagio epatite cIl CTU dopo una complessa ed articolata istruttoria ha fatto emergere chiare ed evidenti responsabilità da parte dei soggetti pubblici coinvolti. Nello specifico non erano state adottate adeguate norme sia nella scelta, sia nella classificazione dei donatori oltre a tutta una serie di omissioni che, ben gestite,  avrebbero scongiurato l’utilizzo di emoderivati infetti.

In semplici parole possiamo ricondurre il tutto ad un concetto base: “il sangue non era sottoposto a rigorosi controlli, non si sono adottate opportune misure di prevenzione atte ad impedire la trasmissione di malattie attraverso sangue infetto”.

L’azione proposta dallo staff legale di Gestione Crediti Pubblici ha avuto successo grazie all’esperienza e alla specializzazione in recupero crediti contro la pubblica amministrazione; in seguito al nostro intervento il tribunale felsineo ha fatto corretta applicazione del principio di probabilità prevalente.

Nel caso trattato dal Tribunale di Bologna la paziente era stata sottoposta a oltre sessanta trasfusioni documentate dalle cartelle cliniche prodotte agli atti, motivo per cui doveva ritenersi “più probabile che non” che il soggetto avesse contratto l’infezione dalle trasfusioni piuttosto che da altri fattori possibili di contagio.

Se volete leggere l’intervista alla donna pubblicata sul quotidiano “Il Resto del Carlino” cliccate sull’icona Download

Epatite C: come fare domanda di risarcimento danni

Fare domanda per un risarcimento danni a seguito di una trasfusione con sangue infetto è possibile; lasciarla chiusa in un cassetto sarebbe un grave errore. Non lasciare mai niente di intentato, queste sono le parole che noi di Gestione Crediti Pubblici ripetiamo sempre.

Se pensi di aver bisogno di un consulto gratuito, puoi contattare direttamente un membro del nostro staff compilando il form sottostante. In breve sarai ricontattato da un legale esperto in risarcimenti trasfusione sangue infetto

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    2022-07-14T01:13:32+02:0018 Maggio 2022|Sentenze|