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Rassegna Stampa: a contatto con l’asbsesto per 36 anni
La rassegna stampa se la immaginiamo come una raccolta di articoli pubblicati sulle principali testate, il nostro pensiero corre velocemente ad una massa di fogli dimenticati ed appoggiati sopra ad una scrivania; in realtà quegli stampati sono frutto di tanti sacrifici, di tante lotte che abbiamo fatto.
Consultare la rassegna stampa di Gestione Crediti Pubblici, è come ripercorrere il nostro passato, andando indietro nel calendario, scorrendo mese dopo mese, rileggere i tanti percorsi, il nostro cammino che abbiamo fatto insieme ai nostri assistiti. Sino a “ieri” le notizie gravitavano solo ed esclusivamente sugli organi di stampa cartacei, gli articoli di giornale, oggi con il digitale è diventato tutto molto più semplice con la possibilità di accedere a notizie “on line”.
Proprio come successo in questi giorni, dove è rimbalzata la notizia: agenzie di stampa, giornali italiani ed addirittura anche alcune testate estere, hanno riportato con delle news in cronaca quanto era accaduto presso il Tribunale del Lavoro di La Spezia.
Sono stati tantissimi gli organi di stampa che hanno speso parole, si sono impegnate nel raccontare la nostra lotta:
- La Repubblica;
- La Nazione;
- Ansa Liguria;
- La Gazzetta Della Spezia;
- Città della Spezia;
- Primo Canale;
Sentenza del Tribunale del Lavoro di La Spezia: breve riepilogo dei fatti
Il Giudice del Tribunale del Lavoro nella persona di Marco Viani ha dichiarato colpevole il Ministero della Difesa a distanza di cinque anni dalla tragedia che ha visto coinvolto un ex dipendente civile della Marina Militare e i suoi familiari.
Il ministero dovrà riconoscere un risarcimento di oltre 100mila euro a seguito del danno “iure hereditatis” verso la moglie ed i suoi due figli.
Dopo dodici mesi di sofferenze ed agonia — trascorsi nell’impossibilità di compiere le più semplici attività quotidiane — l’uomo è morto nell’ottobre del 2017 a causa di mesotelioma pleurico provocato dal contatto con amianto presso il luogo dove lavorava.
Ogni giorno quell’uomo si recava presso una struttura della Marina Militare con la mansione di tuttofare dove era solito effettuare lavori di manutenzione su forni e caldaie.
Lavorare sì, ma in sicurezza. Ecco cosa è mancato: è stata proprio la totale assenza delle più comuni norme di protezione sul lavoro a portare alla condanna del Ministero; all’uomo veniva garantito solo l’uso di un paio di guanti da lavoro e di una semplice paio di occhiali.
L’amianto gli era vicino e respirava le sue polveri nocive all’interno di un ambiente di lavoro che doveva essere trattato con maggiore cura ed attenzione.
Il Ministero, con sede presso il famoso Palazzo Baracchini a Roma tramite i suoi legali, ha provato a svincolarsi dal ruolo di responsabile, tuttavia, con la sentenza emessa dal Tribunale del lavoro di La Spezia, il Giudice Marco Viani con il suo verdetto ha voluto lanciare un messaggio chiaro e forte, visto che ha impegnato il dicastero nel risarcimento del danno.
Lo staff legale di Gestione Crediti Pubblici nella persona di Elisa Ferrarello, si ritiene molto soddisfatta del risultato ottenuto anche se il problema amianto rimane, sapendo che il picco delle patologie asbesto-correlate coincide proprio in questo periodo.