Sangue infetto risarcimento. Eredi risarciti

Sangue infetto risarcimento. Eredi risarciti

Sangue infetto a seguito di una trasfusione. Risarcimento agli eredi per la morte di un familiare

Sangue infetto risarcimento sono parole che si leggono ancora troppo spesso sulle pagine di giornale o all’interno di siti web specializzati. Numeri alla mano, i casi di persone che hanno contratto una grave infezione come l’epatite C o il virus dell’HIV a causa di una trasfusione di sangue infetto sono davvero tanti. Non bisogna lasciarsi però  ingannare da considerazioni superficiali.

Ad oggi il numero di controlli a cui viene sottoposto ed analizzato ogni singolo centilitro di plasma è elevato,  ogni singola sacca di sangue viene sottoposta ad un check scrupoloso ed attento. Il rischio di contagio da sangue infetto a seguito di una trasfusione è molto più limitato rispetto a quanto visto nei decenni scorsi.

Tuttavia, anche se oggi i casi segnalati non sono molti, dobbiamo ricordare che le vittime sangue del infetto mostrano i primi segnali dopo un lungo periodo di latenza, tuttavia la legge tutela i soggetti contagiati: un risarcimento per i danni da trasfusione di sangue infetto.

É importante segnalare che anche gli eredi possono essere risarciti.

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Trasfusione sangue infetto: come e cosa si contrae

trasfusione sangue infettoIl contagio può avvenire principalmente a seguito di una emotrasfusione, ma non è detto che sia la sola causa che possa scatenare tale patologia. Difatti anche plasma e piastrine possono essere coinvolte all’interno di una cura per una malattia congenita oppure, più semplicemente, a seguito di un ricovero ospedaliero.

Malattie contratte:

Le malattie contratte più spesso attraverso trasfusioni di sangue infetto sono:

  • epatite B
  • epatite C
  • virus dell’HIV

Risarcimento sangue infetto: indennizzo

In molti si sono chiesti, se ad oggi è possibile richiedere un indennizzo a seguito di una trasfusione. Con le leggi in vigore in questo momento, a seguito di una trasfusione di sangue infetto, è possibile richiedere un risarcimento allo Stato. Per ottenere tale indennizzo è necessario che venga riconosciuto il nesso di casualità tra la trasfusione di emoderivati e l’insorgenza dell’infezione. Un dettaglio da non sottovalutare è quello che, di conseguenza al danno da emotrasfusione la persona lesa decedeanche i parenti hanno diritto ad essere risarciti.

Trasfusione sangue infetto risarcimento eredi

sangue infetto risarcimento danniProvando a spiegare con parole semplici, se un soggetto ha subito un danno a causa dell’omissione colposa dello Stato, in particolare il Ministero della Salute e l’eventuale struttura che ha effettuato la trasfusione senza controllo del sangue, allora lo Stato ne risponde in due casi:

  • PRIMO.  Nei confronti della vittima primaria, e cioè il soggetto leso, nella maggior parte dei casi deceduto a causa dell’evoluzione della patologia
  • SECONDO. Nei confronti della vittima secondaria, che in altre parole possiamo identificare nella moglie, nei dei figli o nei nipoti

Questo perché anche i congiunti, a causa del danno prodotto dalla trasfusione di sangue infetto, hanno a loro volta subito un danno — conosciuto come danno da perdita parentale o da perdita del congiunto — ovvero l’impossibilità di godere della presenza di una persona e di tutte le cose che si facevano insieme. Se è riconosciuto il nesso causale tra la patologia (epatite, cirrosi epatica, etc.) e la trasfusione, allora la persona ha diritto a un risarcimento del danno e, in caso di decesso,  si “tramanda” agli eredi (azione iure hereditatis).

Danno da perdita parentale: chi ha diritto al risarcimento sangue infetto?

I cari della persona deceduta possono rivendicare lo iure proprio: in pratica devono dimostrare di avere un legame effettivo con la persona deceduta. É difficile non ottenere un risarcimento come vittime secondarie (citando il secondo caso di poco fa) perché è fatto notorio che vi sia un regolare rapporto tra moglie e marito  o genitore e figli; solo in alcune eccezioni, come una separazione in corso, i il danno potrebbe essere richiesto dalla nuova compagna o compagno.

Indennizzo sangue infetto: storie dall’Italia

In Italia non siamo in grado di stabilire con esattezza il numero esatto di vittime sangue infetto;  prima che l’infezione si palesi, specialmente dopo un intervento chirurgico, può passare molto tempo. Unico dato certo è l’elevato numero di persone che a seguito di una trasfusione di sangue durante il ventennio 1970 – 1990 avrebbe contratto l’epatite oppure HIV. Alcuni malati hanno ottenuto il risarcimento quando erano in realtà già deceduti, a ottenere il risarcimento sono stati i parenti prossimi a lui vicini.

Condannato il Ministero della Salute

risarcimento trasfusioni infetteCi sono molti casi, molte storie, una tra queste stabilisce che lo stato dovrà risarcire gli eredi di un uomo di Caserta che nel 1989, contrasse l’epatite C in seguito a una trasfusione di sangue infetto. Il tribunale di Napoli ha condannato il Ministero della Salute al pagamento di circa 850mila euro circa. All’epoca l’uomo ricevette delle trasfusioni, durante un intervento chirurgico eseguito presso l’ospedale Maddaloni; anni dopo analisi approfondite rivelarono che aveva contratto l’epatite virale di tipo C, comunemente conosciuta con l’acronimo Hcv. A seguito di complicazioni, l’uomo morì nel 2009.

Gli eredi hanno così deciso di agire per la richiesta dei danni che il proprio familiare ha subito in vita e per il danno da perdita del rapporto parentale. Il tribunale concluso l’iter processuale ha emesso una sentenza che ha dato ragione alla famiglia e ai suoi cari.

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    2023-11-30T12:04:22+01:0011 Maggio 2022|News, Sentenze|